sabato 22 novembre 2025

Recensione The Thing Remastered

Nonostante mi piaccia molto anche scoprire giochi nuovi, mi diverto anche con le riproposizioni dei titoli del passato, ad esempio BloodRayne e Shadowman sono stati due dei giochi che più mi hanno intrattenuto su Nintendo Switch.

Ed è proprio dalle stesse mani che hanno dato alla luce la remaster di Shadowman che prende forma The Thing Remastered, un survival horror che nonostante il franchise importante da cui prende il titolo passò in sordina nella proficua e competitiva epoca PS2.

 

Recensione The Thing Remastered

The Thing il videogioco viene presentato ed è a tutti gli effetti il diretto sequel del capolavoro di Carpenter, il nostro protagonista Blake e la sua squadra vengono chiamati ad investigare le location già viste nel film per scoprire cosa è accaduto alla squadra di ricerca americana e a quella norvegese.

Blake e i suoi uomini scopriranno ben presto che la situazione è sfuggita di mano e oltre al pericolo extraterrestre dovranno vedersela con un altro nemico molto più astuto e senza scrupoli.

 

Recensione The Thing Remastered

Il gameplay è quello di un classico survival horror della sua epoca, giocheremo principalmente in terza persona muovendo distintamente il personaggio e la sua visuale, tuttavia sarà possibile passare alla prima persona per poter mirare meglio ma in questo caso il personaggio non potrà muoversi.

Blake avrà a disposizione due “inventari”, quello di armi e oggetti e quello della squadra, le armi andranno dalla pistola al lanciafiamme mentre gli oggetti spazieranno da: estintore, granate, kit medici, lampada....

Il gioco non sarà avido con i rifornimenti, a parte il lanciagranate le nuove armi saranno sempre facili da trovare lungo il cammino e le munizioni spesso saranno contenute in cassette da cui è possibile rifornirsi più volte.

 

Recensione The Thing Remastered

Il fulcro del gameplay e la maggiore innovazione di questo titolo è la gestione dei compagni di squadra, Blake infatti troverà nel corso delle varie missioni altri umani pronti a prendere ordini pur di riuscire a fuggire da quell’inferno, questi si dividono in tre categorie: soldati, ingegneri e medici.

I soldati saranno più efficienti in combattimento, gli ingegneri potranno riparare pannelli e macchinari guasti più complessi e i medici saranno in grado di curare tutti i membri del gruppo tranne loro stessi.

Questi compagni hanno tre statistiche: la salute fisica, la salute mentale e la fiducia, la prima determina la loro vitalità e se scenderà a zero moriranno lasciando a terra l’inventario, la seconda inciderà sul loro comportamento e su come reagiranno alle situazioni e la terza potrebbe portarli a un vero e proprio ammutinamento.

 

Recensione The Thing Remastered

Mentre la salute può essere ripristinata dai medici e dalle cassette mediche che Blake può usare su se stesso e compagni, la salute mentale viene messa alla prova dalle stanze con le scene più macabre, per poterla tenere sotto controllo bisognerà cercare di fare in modo che i compagni non le vedano (Blake ne è immune) oppure si potrà ricorrere ad un iniezione di adrenalina per ritrovare i nervi saldi.

Se il compagno perderà il controllo inizierà a isolarsi per poi arrivare addirittura a decedere di farla finita. 

La fiducia invece può aumentare se Blake consegna al compagno armi per difendersi e munizioni, oppure se decide di fare davanti al gruppo un test del sangue per dimostrare che non è infetto.

Un personaggio che esaurisce la fiducia perché viene colpito spesso dal fuoco amico o perché gli viene tolta l’arma, potrebbe reagire cercando di uccidere Blake considerandolo un infetto.

 

Recensione The Thing Remastered

Questi compagni di squadra che troveremo nelle varie missioni potranno portare una sola arma alla volta e spesso toccherà a Blake armarli e rifornirli di munizioni.

Tuttavia alcuni dei compagni di squadra potrebbero trasformarsi quando meno ce lo aspettiamo in una delle Cose, si può prevenire l’effetto sorpresa scoprendolo prima tramite un test del sangue.

Potremmo anche impartirgli degli ordini, dal semplice “seguimi” o “aspetta” al raggiungere in autonomia una determinata locazione.

Tutto questo è l'aspetto più interessante del gioco, tuttavia essendo uno dei primi a proporlo non funziona tutto benissimo, l'IA dei compagni spesso agisce in modo sconsiderato e i modelli rischiano spesso di bloccarsi in aree da cui poi non riescono ad uscire.

Dal punto di vista del game design la meccanica dei compagni poteva essere gestita meglio, seppure in alcune missioni dove c'è un solo Ingegnere è obbligatorio reclutarlo e tenerlo in vita fino a un certo punto per poter proseguire, solitamente i compagni possono morire senza grossi problemi, sono solo un aiuto in più e la loro gestione oculata non viene ripagata.

Infatti molti compagni ci seguiranno per un periodo limitato di tempo perchè non li porteremo con noi nella missione successiva, ci sarà un ricambio continuo e diventa quindi superfluo consumare oggetti preziosi per tenerli al massimo delle statistiche.

 

Recensione The Thing Remastered

Un elemento importante del gioco è il fuoco, i nemici più deboli potranno essere eliminati con pochi proiettili, ma quando incontreremo gli umanoidi mutati e i boss sarà sempre necessario dargli il colpo di grazia con il fuoco, che sia un lanciafiamme, una granata incendiaria o un elemento scenico esplosivo.

Il fuoco però rimarrà presente per qualche secondo dopo fiammate o esplosioni e anche Blake potrebbe danneggiarsi, inoltre potrebbe scatenare esplosioni a catena in quanto i barili di combustibile sono ovunque, in questi casi sarà molto prezioso l'estintore utile anche per spegnere i compagni di squadra che hanno preso fuoco accidentalmente.

Un'altra meccanica relativa all'ambientazione è il freddo, alcune sessioni esplorative infatti saranno al di fuori degli edifici, Blake avrà una barra blu di resistenza termica che si esaurirà passando troppo tempo all'esterno, una volta esaurita inizierà a scendere la barra della salute vera e propria, per poter ripristinare la barra blu sarà necessario tornare all'interno di un edificio.

 

Recensione The Thing Remastered

Per quanto riguarda i puzzle sono praticamente inesistenti, quando Blake troverà un codice lo memorizzerà automaticamente e solitamente gli unici ostacoli che troveremo sul cammino saranno pannelli che richiedono la presenza di un ingegnere o elementi da distruggere con le mitragliatrici di sorveglianza.

Il gioco dispone dell' autosalvataggio tra i cambi di livello e dopo alcune cutscene, potremmo salvare la partita in alcune stanze (non sempre sicure) utilizzando un registratore audio, a differenza di altri giochi dello stesso genere i salvataggi saranno illimitati e non serviranno oggetti consumabili.

Passando al comparto sonoro, le musiche e gli effetti sonori sono sicuramente d'ambientazione, il doppiaggio italiano invece pur presentando anche nomi di un certo livello è molto banale, ma niente di diverso da un qualsiasi gioco PS2 doppiato nella nostra lingua.

 

Recensione The Thing Remastered

Nel menù di gioco potremmo consultare il Diario da Campo, un riepilogo molto ben fatto di tutte le meccaniche che potrebbe tornarci utile per chiarire vari dubbi sul comportamento dei nostri compagni.

A differenza delle remaster di: Shadowman, Soul Reaver o BloodRayne le gallery con i bozzetti originali e altri contenuti sono molto povere.

Adorando il film di Carpenter e i survival horror, ho trovato The Thing Remastered un gioco divertente e con idee molto carine per cambiare un po le carte in tavola in un genere che al tempo aveva già proposto un po tutto, anche se queste ultime potevano essere usate in maniera più completa creando qualcosa di indimenticabile come Eternal Darkness e la sua meccanica della follia.

WarioPunk

 

GRAFICA 75/100

I modelli 3D sono validi ma non molto vari, poche tipologie di mostri e anche gli npc non riescono ad avere carattere, gli asset ambientali sono numerosi e ricreano ottimamente le locations del film, molto belle anche le cinematiche nonostante siano molto semplici.

 

SONORO 75/100

Essendo ambientato in un posto isolato la colonna sonora fa il suo lavoro creando quel senso di vuoto e solitudine, proprio per questo però non riesce a lasciare un'impronta (survival horror come Fatal Frame e Obscure trovarono il giusto equilibrio).

Gli effetti sonori e i versi delle creature sono buoni, il doppiaggio italiano invece non va oltre il compitino.


GAMEPLAY 80/100

Come Survival Horror funziona, è divertente ed è difficile sopravvivere, ci sono i giusti spaventi e l'idea della gestione della squadra per quanto riguarda anche la fiducia e la salute mentale è ottima.

Nel gioco però non c'è nulla che spicca veramente perchè anche l'innovazione dei compagni di squadra ha troppi limiti.

Inoltre ho riscontrato diversi bug, spesso i personaggi si ritrovano bloccati dentro ad aree non transitabili da cui è difficile se non impossibile uscire e nel livello finale mi è capitato di sprofondare nel terreno e dover resettare il gioco.

 

STORIA 70/100

La storia è molto semplice e non è all'altezza della narrazione del film originale, tuttavia non ha niente di meno della trama di un Resident Evil classico.

Ho apprezzato molto in finale.


LONGEVITÀ 75/100

La durata è quella media di un survival di quell'epoca, 5-6 ore, in alcune guide dividono la storia in missioni numerandole, tuttavia giocando è difficile distinguerle perchè i passaggi da una all'altra sono poco evidenti.

Alcune sessioni sono molto ostiche e sarà necessario ritentarle più volte, questo potrebbe allungare la durata del gioco.


VOTO FINALE 75

The Thing Remastered è un discreto survival dei primi 2000 riproposto con una nuova mano di vernice.

Come gioco del suo genere ha le sue caratteristiche per distinguersi dagli altri tuttavia non riesce a brillare, nelle fasi iniziali regala le atmosfere del film e qualche brivido ma il concept de “La Cosa” era probabilmente troppo semplice per portare avanti un gioco intero e osare troppo sarebbe stato visto come un sacrilegio per i fan della pellicola di Carpenter.

Tirando le somme è un gioco divertente per gli amanti del genere ma non un titolo imperdibile da recuperare a tutti i costi.


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